Il Giardino Botanico di Agrigento si trova su un altopiano costituito da calcarenite pleistocenica, una roccia sedimentaria tipica della zona, facilmente lavorabile e caratterizzata da una buona porosità.
Questa conformazione ha favorito, sin dall’antichità, la realizzazione di pozzi, cisterne e ipogei, strutture fondamentali per la gestione delle risorse idriche in un territorio dove l’acqua superficiale è scarsa.
LA CAVA
Il suggestivo Teatro dell’Efebo è ricavato nella parte meridionale di un’antica cava, estesa lungo le pendici della Rupe Atenea, da dove, pare, provenissero i blocchi che servirono a costruire i templi.
Diodoro Siculo, famoso storico della colonia greca, descrive Akragas all’indomani della battaglia di Himera nel 480 a.C., quando il tiranno akragantino Terone insieme al tiranno siracusano Gelone sconfissero i cartaginesi.
Grazie al ricco bottino e ai prigionieri di guerra furono realizzate grandi opere pubbliche: “Costoro tagliavano le pietre, con le quali non solo erigevano i grandi templi degli dei, ma anche realizzavano i canali per le acque della città”.
IL GIARDINO