Il Giardino Botanico di Agrigento si trova su un altopiano costituito da calcarenite pleistocenica, una roccia sedimentaria tipica della zona, facilmente lavorabile e caratterizzata da una buona porosità.

Questa conformazione ha favorito, sin dall’antichità, la realizzazione di pozzi, cisterne e ipogei, strutture fondamentali per la gestione delle risorse idriche in un territorio dove l’acqua superficiale è scarsa.

LA CAVA

Il suggestivo Teatro dell’Efebo è ricavato nella parte meridionale di un’antica cava, estesa lungo le pendici della Rupe Atenea, da dove, pare, provenissero i blocchi che servirono a costruire i templi.
Diodoro Siculo, famoso storico della colonia greca, descrive Akragas all’indomani della battaglia di Himera nel 480 a.C., quando il tiranno akragantino Terone insieme al tiranno siracusano Gelone sconfissero i cartaginesi.
Grazie al ricco bottino e ai prigionieri di guerra furono realizzate grandi opere pubbliche: “Costoro tagliavano le pietre, con le quali non solo erigevano i grandi templi degli dei, ma anche realizzavano i canali per le acque della città”.

IL GIARDINO

Nel 1928 l’Amministrazione provinciale trasformò quest’area in una colonia rurale asservita al soprastante ospedale.

Nel 1999 nella colonia dismessa fu realizzato un Giardino botanico con oltre 20000 specie vegetali.

Lo spazio utile della cava fu trasformato in una piazza. Recenti e significativi lavori hanno messo in sicurezza il costone e riqualificato lo spazio per l’organizzazione di eventi.

Visita il sito ufficiale
https://www.giardinoefebo.it